I
sogni qualche volta diventano realtà. Questa volta ad esaudirli non Aladino e
la sua magica lampada ma i volontari della Croce Rossa di Monza che hanno
regalato una mattina di emozioni, sorrisi e incredulità ad Alessandro, un
ragazzo speciale portatore di una sindrome genetica, che da anni culla il
desiderio di vedere da vicino quella sede, quei mezzi e quei volontari dei
quali ogni giorno gli parla mamma Patrizia.
Così che i volontari della Croce Rossa di Monza non ci hanno pensato due volte
e sotto la guida della vicepresidente Daniela Bramati e del responsabile
dell’Area 1 Mirco Corbetta hanno preparato una festa a sorpresa. Alessandro, 14
anni, accompagnato dalla mamma che da tre anni fa parte della grande famiglia
della Croce Rossa di Monza, è andato a fare visita ai volontari. Ma quello che
gli è successo appena svoltato l’angolo di via Pacinotti lo ha immobilizzato
dalla gioia.
Ad accoglierlo Mirco, diventato ormai il suo idolo, e oltre una decina di
volontari in divisa: applausi, baci, abbracci e poi di corsa in spogliatoio ad
indossare la maglietta con i sette principi della CRI che mamma Patrizia gli ha
spiegato e insegnato. Non credeva ai suoi occhi quando è andato a visitare la
sua amata ambulanza. Difficile descrivere l’emozione provata: gli occhi
sgranati, la gioia di aprire e salire sul mezzo ascoltando le spiegazioni di
Mirco e rispondendo preparato alle domande.
Perché Alessandro la Croce Rossa di Monza ce l’ha nel cuore e quando mamma
Patrizia studiava per diventare volontaria, ascoltava le spiegazioni e la
riempiva di domande. “Sono felice – ha detto commosso al termine della visita
conclusasi con una gustosa fetta di torta e la consegna di uno zaino colmo di
gadget della CRI -. È stato bellissimo”.
Non servono lunghi discorsi per esprimere quello che il volto felice di
Alessandro e le lacrime di commozione di
Patrizia esprimevano nella più completa sincerità: “Siete la mia seconda
famiglia e avete regalato al mio Alessandro una giornata fantastica che
ricorderà per sempre: grazie!”.
Un’esperienza che Patrizia desiderava che Alessandro vivesse perché per lei la
Croce Rossa di Monza è diventata la seconda casa. Una vita dedicata alla
famiglia e ai due figli, Alessandro 14 anni e Marco 11 anni; poi tre anni fa la
decisione di realizzare quel sogno di diventare volontaria di Croce Rossa. “Qui
sto bene, siete la mia seconda famiglia – ha aggiunto -. Dal mio Alessandro ho
imparato ad apprezzare il valore delle persone così come sono, ciascuno con le
sue particolarità, pregi, difetti che ci rendono tutti unici e tutti speciali”.

19Giu
Roberto